10 Giu Per-formare senza gravità? esperienza spaziale
Per-formare senza gravità? esperienza spaziale.
La gravità è una forza che agisce nella stessa direzione top-down, è ciò che ci tiene con i piedi per terra ma anche una forza che ci “schiaccia” a volte sotto il nostro stesso peso.
Paolo Nespoli, famoso Astronauta italiano dell’Agenzia Spaziale Europea, racconta in un convegno com’è vivere e lavorare in assenza di gravita e come questo cambi notevolmente il punto di vista. La tesi, su cui si fondava tutto il suo intervento, è che i modelli cognitivi e comportamentali presenti nella “vita spaziale” possono essere utilizzati come strumenti di riflessione e apprendimento per le aziende.
Volare nello spazio, vuol dire abbandonare la “culla terrestre”, ossia i contesti e le regole in cui siamo abituati a vivere, relazionarci e per-formare.
L’assenza della forza di gravità è un cambiamento, che più di altri, costringe a rivedere i propri schemi mentali e le abitudini consolidate.
Oggi, quello che vivono molte aziende, è un cambiamento strutturale e culturale che necessità, per un buon funzionamento delle risorse e dell’azienda stessa, il cambiamento i modificare le modalità operative.
Parlare di questo tema, ricorrendo all’esperienza di un’astronauta, aiuta i professionisti moderni a calarsi in una realtà apparentemente lontana ma in realtà vicina, che consente quindi di riflettere su meccanismi e difficoltà in realtà molto simili.
L’esperienza affascinante e quasi magica di Nespoli, consente ai formatori di lavorare in aula, su temi quali:
- Gestione degli errori
- Importanza dell’uso e del rispetto preciso delle procedure
- Importanza del coordinamento per il raggiungimento degli obiettivi e per la sopravvivenza del team
- Come e quanto è importante gestire le situazioni d’emergenza
- Il cambiamento: difficoltà e risorse
- La diversità di genere, di esperienza e di età nei gruppi di lavoro
Per riassumere, in questo convegno viene sottolineato e rafforzato il ruolo dell’arte in tutte le sue forme (compresa l’astrologia, intesa come esperienza ai limiti del fantastico), come strumento per insegnare, attraverso una metodologia esperienziale, le principali competenze manageriali.
Il ricorso a questa metodologia consente anche di coinvolgere emotivamente le persone, di emozionarle e come sappiamo questa è un’arma vincente, perché l’apprendimento passa attraverso l’emozione.
Un’esperienza come quella appena riportata, consente inoltre, di passare dall’esperienza ai comportamenti. Perché è una metodologia che “parla di comportamenti”: comportamenti di extra terrestri ma in fondo, un po’ tutti siamo almeno in potenziale, esseri sovrannaturali e la società moderna è sempre più priva di punti di riferimento stabili.
E’ una società che sta perdendo la sua forza di gravità. Quindi tutti abbiamo da imparare dagli astronauti che da più tempo di noi hanno imparato a vivere, convivere e per-formare in un luogo dove manca il punto di riferimento fondamentale: il contatto con il terreno.
A presto!
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