15 Mar quando ricominceremo
Da dove si partirà?
Stiamo sperimentando sulla nostra pelle qualcosa che abbiamo studiato solo sui libri di storia o abbiamo forse sentito da qualche nonno che ci parlava di quanti limiti c’erano durante la guerra. Personalmente non ricordo di aver mai chiesto ai miei nonni cosa fosse successo dopo ma ricordo che mi dicevano che il “dopo” fu impegnativo quanto il “durante”.
Questo lungo periodo di “pausa” forzata ha portato tutti noi, chi più chi meno, a fare i conti con la propria emotività e con le paure del futuro che oggi, forse neanche come nel 2009, lo sentiamo incerto.
Ma cosa succederà dopo?
Succede che impariamo, tutti quanti. Un’esperienza saliente come quella che sta vivendo la collettività produce inevitabilmente un apprendimento ossia impariamo qualcosa di più e questo vale per tutti noi.; il cosa impareremo è soggettivo, Ognuno porterà con sé un personale resoconto dell’esperienza. Quando rientreremo in azienda ci troveremo insieme in un contesto sociale, emotivo e relazionale completamente nuovo. Non saranno solo quei pochi che avranno fatto un mini master su qualche tema aziendale; no! saremo stati tutti formati in qualche modo dalla vita.
Questa può essere un’opportunità o un rischio, dipende tutto da come la gestiremo.
Personalmente credo che quando si ha un punto in comune si diventa più forti per il fatto stesso di aver sperimentato la stessa cosa del mio collega, del mio cliente, del mio capo, del mio fornitore, del mio concorrente.
L’ape o la mosca, chi vorremo diventare?
Dopo tutto questo caos avremo la possibilità di scegliere come essere e non sarà così scontato il risultato; un’ape e una mosca possono schiarirci le idee.
L’ape ci insegna una preziosa lezione per migliorare i nostri legami interpersonali e la qualità della vita. L’ape vola di fiore in fiore, estraendo solo il nettare senza intaccare la pianta. La mentalità dell’ape è quella di cercare l’essenza di ogni fiore, persino in una discarica, piuttosto che prestare attenzione a tutto quel sudiciume, l’ape rimane concentrata nella sua ricerca del nettare, ed entusiasta, vola addirittura sopra l’unico piccolo fiore cresciuto in mezzo a chilometri e chilometri di spazzatura. Nelle nostre relazioni abbiamo molto da imparare dall’ape; essa ci insegna l’arte di focalizzarci sugli aspetti positivi e affrontare in modo opportuno le carenze in ognuno. Ci saranno difetti ovunque e in chiunque, non mancano mai le cose di cui lamentarsi ma come l’ape cerca di scovare il nettare, anche nei luoghi più impensabili, possiamo focalizzarci e trovare le buone qualità in chi abbiamo intorno.
La mosca rappresenta un altro tipo di mentalità nei rapporti con gli altri, infatti, se entrambe le specie possono essere apprezzate per il particolare istinto naturale che le distinguono, possiamo comunque studiarle per apprenderle importanti lezioni di vita. Anche su un corpo sano, la mosca viene attirata da una piccola ferita, essa può anche sorvolare centinaia di fiori ma si concentrerà e sarà attirata dalle situazioni sporche, ove risiede depositata la spazzatura. La mosca rimane indifferente al profumo di rose e, anche nelle situazioni migliori e nei luoghi più puliti, la mosca rivolgerà la sua attenzione alla spazzatura. Questo rappresenta l’ottica di non considerare le buone qualità di chi ci sta intorno ma di concentrarsi sulle loro mancanze, sui loro difetti. E così facile! non occorre sforzo per trovare difetti negli altri, tutti gli abbiamo e ovunque ci sono.
Criticare è una dipendenza, è un approccio, e più le concediamo spazio più ne diventiamo ossessionati.
Quando riprenderemo sapremo dare valore a ciò che c’è di positivo affrontando le cose negative con creatività, magari lasciandole anche da parte. e cercando di tirare fuori il meglio di entrambe le parti?
Agendo così avremo la possibilità di riconoscere le qualità positive anche in noi stessi superando così quell’insana mancanza di autostima e rispetto negli altri.
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