30 Apr Le 3 modalità di intervento di una Training Academy
Una Training Academy deve avere una struttura snella e veloce che agisca su 3 livelli di attività con l’obiettivo di creare una cultura di auto-apprendimento all’interno dell’azienda e che sia in grado di trasformare la strategia aziendale in azioni concrete e rapide.
Vediamo insieme le 3 principali modalità d’intervento:
1) Formazione specializzata per il settore Retail.
Chiaramente l’ Academy è una struttura che eroga formazione per tutte le persone che lavorano nel B-to-B e nel B-to-C ma la modalità d’aula tradizionale deve trasformarsi in laboratori esperienziali che non tolgano troppo tempo alle attività lavorative ordinarie. Parliamo di poche ore in aula e programmi didattici molto pratici. Un esempio lo si può vedere nella foto a fine articolo, durante un’esercitazione sensoriale a occhi bendati. I Formatori dovevano mettere alla prova le loro capacità comunicative e organizzative. L’obiettivo era trovare le coppie di oggetti uguali senza l’uso della vista.
Prevedere percorsi differenti per le figure commerciali come ad esempio una Sales Certification a più livelli per creare uno stile di vendita e comportamenti aziendali sincronizzati all’immagine del Brand.
Questo consente all’azienda di avere una mappatura di competenze di vendita per tutto il sales network.
Introdurre tecniche di vendita che siano “meno tecniche” (i classici 5 step della vendita) ma più rivolte alla capacità di improvvisare e intuire le necessità del cliente. Non si ha quasi mai il tempo e le condizioni per gestire una vendita come da modello teorico quindi bisogna aiutare le persone a sviluppare competenze trasversali per cogliere l’attimo.
2) Attività on-the-field per lo store Staff
La formazione non si ferma in aula ma continua sul campo (on-the-field) attraverso attività di sostegno come il sales coaching o il sales mentoring che consistono in tecniche di affiancamento del personale direttamente in fase di vendita e restituzione del feedback immediato.
Creare una rete di Brand Ambassador, ossia personale senior con ottime abilità di vendita e uno stile decisamente Brand Oriented, da poter inserire nelle new opening o negli store che necessitano di sostegno e formazione al personale.
Prevedere dei percorsi di Induction per tutto il personale che lavorerà nei nuovi store.
3) Digital Tools, la tecnologia a servizio del Retail
La tecnologia non entra solo nei negozi per aumentare le vendite ma diventa un ottimo strumento di formazione soprattutto se parliamo di personale numeroso e dislocato geograficamente lontano dall’Headquarter.
Si dovrà così valutare l’utilizzo di learning platform create su misura per veicolare contenuti tecnici per la formazione continua che prevedano modelli di gamification e interazione tra i vada punti vendita e i capi area o l’azienda.
Utilizzare learning pills per garantire la velocità di assimilazione dei contenuti per il personale operativo, spesso esuberato già da moltissime attività dello store.
Non potrà mancare ovviamente un sistema di valutazione delle performance formative. Questo significa, non solo sapere esattamente il costo della formazione, ma quantificare le performance della formazione e i risultati sul punto vendita.
Quest’ultimo aspetto è fondamentale per contenere i costi e focalizzare le attività verso i modelli di formazione più produttivi. In pratica investire dove si sa già che si raccoglieranno i risultati.
Esempio di gioco d’aula sulla comunicazione
No Comments